Quanti ricorderanno la celebre domanda di Eduardo De Filippo, rivolta al figlio Tommasino (Nennillo), nella sua famosa commedia Natale a casa Cupiello.
Per Eduardo, il presepe è molto più di una semplice tradizione: è una fonte di ispirazione, un laboratorio di creatività. In questo microcosmo, la cultura dell’economia domestica si trasforma in arte, come quando, secondo le sue parole, anche la testa di un pastore rotto può rinascere, se messa dietro una finestra!
Il presepe, dal latino praesepium (mangiatoia), non è solo un simbolo religioso, ma una vera e propria espressione culturale italiana, che racconta la Natività e le nostre radici più profonde.
Casa “TANICA”
Quest’anno, questo pezzo speciale trova spazio nel presepe che ha preso vita al Polo per l'Infanzia del Bambino Gesù. È il frutto di un lavoro collettivo: bambine e bambini, insieme alle loro famiglie, hanno costruito con le proprie mani un presepe che celebra la bellezza della collaborazione e della creatività. Un’opera che unisce tradizione, affetto e speranza.
