Care famiglie, stiamo vivendo giorni particolari in un clima surreale, da una parte il desiderio di ritrovare una quotidiana normalità dall’altra parte la tristezza, talvolta angoscia. In alcune famiglie abbiamo perso nonni, amici cari, persone del quartiere, del paese, delborgo. Non abbiamo potuto salutarle come volevamo ma certamente tra le mura di casa abbiamo pregato per loro.
La casa diventa così una piccola chiesa domestica, una liturgia esperienziale: la liturgia familiare è la celebrazione della propria vita, una celebrazione in cui i gesti quotidiani, attraverso la presenza di Gesù, acquistano un significato profetico e salvifico. Una liturgia della relazionalità: nella liturgia familiare la relazione stabilita fra genitore e figlio, vissuta come dono totale di sé all’altro, può essere considerata il segno più significativo della celebrazione liturgica domestica e della preghiera.
Vivere la preghiera come il luogo della famiglia in cui riunirsi e stringersi insieme nell'abbraccio del Padre e di Maria, momento in cui ringraziare dei doni ricevuti nella giornata e affidare pensieri e preoccupazioni personali. In questo abbraccio sia i bambini che i genitori sono invitati a farlo, sempre con spontaneità e ricordando che i bambini imparano dall'esempio delle persone importanti.
In questi giorni è tornata la domanda che tutti e tre i Vangeli Sinottici riferiscono: «Signore, dove vuoi che prepariamo la Pasqua?». Ecco: sarà la prima volta, dopo duemila anni, che questa domanda acquista un significato nuovo e attualissimo: non rimarrebbe più un elemento narrativo nello svolgimento del racconto evangelico, ma potrebbe divenire la domanda di ogni credente. Una domanda che nell'intimità delle nostre case, insieme ai nostri cari, ognuno di noi potrebbe porre senza troppo anticipare, ma aspettando e pregando il Padre perché sia suo Figlio a rispondere, a ognuno e a tutti insieme.
Alla luce di queste riflessioni, il coordinamento FISM ha pensato a questa semplice proposta, pensata per le famiglie e per i bambini delle nostre scuole.
Nella piccola Chiesa, attraverso i gesti quotidiani, siamo così chiamati a rivivere ciò che la grande Chiesa celebra ogni domenica, l’Eucaristia, il dono totale di noi stessi per gli altri.
È utile far sì che anche l’ambiente ci parli di Dio, per esempio ricreando un “angolo della spiritualità”, ovvero un punto della casa in cui poniamo dei simboli, dei segni che ci ricordano la nostra spiritualità. Sono piccoli particolari che però possono aiutarebambini e adulti a ricordare la “presenza” di un Dio che ci ama e ci accompagna.
Gli elementi di questa proposta non sono altro che le parole e i gesti della liturgia, nella convinzione che – opportunamente adattati alla condizione domestica e alla capacità di recezione dei più piccoli – possano continuare a parlare ed agire. Le parole sono quelle della parola di Dio, in modo particolare i Vangeli e i Salmi, i canti possono essere i canoni di Taizè, piccoli ritornelli ripetuti che accompagnano la meditazione, che potete trovare sul sito ufficiale: https://www.taize.fr/it_rubrique2726.html
La Chiesa domestica ritrova i fondamentali della fede celebrata in chiesa, della benedizione che può salire a Dio da un popolo sacerdotale e da una ministerialità genitoriale.
Il Sussidio, che presenta uno schema di preghiera per ogni momento della Settimana Santa può sembrare impegnativo ma possiamo accogliere la possibilità di poterlo ritrovare più vicino a noi di quanto possiamo pensare.
Il compito di adattare il “vestito” della liturgia e della preghiera della Chiesa alla “taglia” della singola famiglia è una sfida che ci ricorda come sia possibile trasformare una situazione di difficoltà e disagio in una occasione di crescita.
Benediciamo i nostri figli tracciando una croce sulla testa, perché con quel gesto ricordiamo che Dio ci ama e che ognuno di noi è responsabile verso il prossimo.
Il Coordinamento Pedagogico FISM Reggio Emilia
Per PREGARE in Famiglia, fai il download del sussidio di seguito.